La Formazione aziendale: strumento strategico per la crescita e la consapevolezza

Immagine di persone in aula formazione, rappresentativa dell'articolo del blog food sulla formazione aziendale di Lifeanalytics, strumento strategico per la crescita e la consapevolezza

Potremo definire formazione quel processo educativo attraverso il quale trasferire alle persone e ad altri soggetti del sistema conoscenze e procedure utili all’apprendimento e assimilazione di competenze per lo svolgimento dei propri compiti in azienda con la conseguente acquisizione di responsabilità e consapevolezza.

La formazione diviene, quindi, un valore aggiunto e imprescindibile per rendere l’azienda vincente con una serie di attività attraverso cui si forniscono e ottimizzano le competenze del proprio personale. 

La cosa importante è comprendere che la formazione non è esclusivamente legata al concetto di didattica ma soprattutto ad un ambiente sano, stimolante e disponibile nei confronti del personale stesso. La conseguenza è che il personale stesso lavora serenamente e consapevolmente nel proprio posto di lavoro.

 

Il ruolo della Direzione diviene, a questo punto, di fondamentale importanza: cerchiamo di capire il perché considerando innanzitutto diversi aspetti e secondo alcuni semplici quesiti.

 

Perché dovremo impostare e applicare un percorso formativo con il personale? 

Le ragioni possono essere svariate:

  • Richiesta da parte di eventuali standard volontari/non volontari e da parte della normativa cogente

  • Aggiornamento delle competenze già acquisite ma che hanno subito alcune variazioni

  • Soluzioni per velocizzare processi aziendali per un approccio proattivo e produttivo

  • Favorirne sia la crescita personale che le performance aziendali

  • Addestramento per nuove attrezzature e impianti, nuovi flussi produttivi, cambiamento di mansione, nuova assunzione

  • ...

 

Quali sono le fasi per affrontare un piano di formazione aziendale efficace?

 

  1. Progettazione e ricerca dell’evento formativo mediante la raccolta di informazioni sulle problematiche riscontrate dai singoli dipendenti o per approfondire tematiche che possono creare o hanno portato a difficoltà o problemi interni o esterni all’azienda: tale raccolta può avvenire, per esempio, mediante questionari, interviste o incontri dedicati con il personale stesso o derivanti dai reclami da parte dei clienti o da tematiche ripetute nei reclami da parte dei clienti, nelle richieste specifiche da parte della normativa cogente anche in fase di aggiornamento legislativo e richieste da requisiti fondamentali e non da parte degli standard di certificazione o accreditamento

  2. Interpretazione delle informazioni raccolte al punto precedente mediante analisi approfondita delle risposte ricevute o non ricevute (attenzione alle “non risposte”: spesso e volentieri nascondono problematiche silenziose ma molto presenti e di un certo peso)

  3. Programmazione temporale e realizzazione dell’evento formativo

  4. Effettuazione di test (questionario scritto o empirico sul campo) per appurare se le competenze e conoscenze sono state acquisite nell’immediato e a distanza di un tempo stabilito dallo specifico intervento formativo in funzione dell’entità della tematica affrontata (es. 3 mesi, 6 mesi..): a mio avviso, questo ultimo approccio risulta molto efficace poiché permette di comprendere non solo l’apprendimento ma anche eventuali opinioni, criticità o suggerimenti da parte dell’operatore stesso che concretamente lavora sul campo ed ha una maggiore e attenta percezione e visione di un determinato processo/flusso (sarebbe molto utile che gli operatori/tecnici affrontassero i test con spirito collaborativo e non come se fosse un test “accusatorio”: sarà nostro compito, quindi, solleticare la loro curiosità  e contribuire al loro senso di appartenenza all’azienda piuttosto che abbiano la percezione di avere “un dito puntato”: in questo modo, i punti appena descritti risulteranno decisamente più efficaci).

 

Un ulteriore ed importante input è dato da una formazione non solo nel corso in aula con il “face to face” con il docente (senza dubbio molto utile e valido) ma anche con l’affiancamento e apprendimento attraverso l’osservazione di chi ne sa più di noi o il vero proprio addestramento in campo con il personale senior del posto di lavoro stesso (senior non significa “diversamente giovane” ma che ha più anni di esperienza in quella determinata mansione e, avendone viste di tutti i colori, può fornire un ottimo apporto nell’evitare problematiche o, comunque, darne l’opportuna risoluzione). Non può mancare, ovviamente, e-learning: questa nuova pratica che ci ha condotto a seguire i corsi ovunque noi siamo (precisiamo non proprio ovunque!).

 

Secondo i punti sopra riportati, lo “special guest” che può gestire, garantire ed essere proattivo nel processo formativo è sicuramente la Direzione: essa deve obbligatoriamente essere presente, partecipare e mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per avere personale qualificato e responsabile precisando che tale attività dovrà essere documentata e costantemente aggiornata secondo le esigenze aziendali e normative.

 

Possiamo ulteriormente aggiungere che la Direzione è tenuta a somministrare la formazione  trasversalmente a tutti i livelli professionali a partire dalle figure di coordinamento, che devono essere in grado di stabilire le migliori procedure di risoluzione dei rischi, fino ai lavoratori di reparto, i quali devono essere consapevoli delle problematiche della propria mansione nello specifico posto di lavoro che occupano (per esempio, la contaminazione degli alimenti e delle buone prassi d’igiene personale e aziendale sottolineando che non rispettare le norme in materia di igiene e sicurezza alimentare e HACCP, oltre arrecare un disagio e, nel peggiore dei casi, un danno al consumatore finale conduce inevitabilmente a delle sanzioni).

 

Conclusioni

Per concludere questo breve approfondimento, una formazione adeguata permette una diffusione di una maggiore consapevolezza e cultura su temi importanti quanto sensibili come, per esempio, le intolleranze e allergie (ammetto che i miei esempi sono spesso inerenti all’alimentare ma l’OSA, che è in me, sente la necessità di dire la sua) e, contestualmente, permette di affrontare concetti chiave che devono essere attenzionati e che portano il personale a sviluppare un maggiore senso di appartenenza all’azienda tale per cui si sente partecipe e coinvolto nella vita dell’azienda stessa.

 

Gli esperti di Lifeanalytics sono pronti a supportare le aziende in ogni fase del percorso formativo, offrendo soluzioni personalizzate e approcci innovativi per sviluppare le competenze del personale. 

 

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