Sedimenti Marini. Analisi ai sensi della normativa DM 173/16

Immagine che rappresenta l'acqua in riva al mare, simbolo che Lifeanalytics effettua analisi sui sedimenti marini

Il Decreto Ministeriale 173 del 15 luglio 2016 (DM 173/16), regola la gestione dei materiali di dragaggio nei siti marini e costieri italiani e rappresenta un importante strumento normativo per la protezione e la gestione sostenibile dell'ambiente marino con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e proteggere gli ecosistemi marini. Questo decreto stabilisce criteri e procedure per l'analisi, la classificazione e la gestione dei materiali dragati, con particolare attenzione alla loro composizione chimica e alle potenziali contaminazioni.

L'analisi dei sedimenti marini ha diversi obiettivi fondamentali:

  • Valutazione della Qualità Ambientale: Determinare la presenza di sostanze contaminanti e valutare il potenziale impatto ambientale delle operazioni di dragaggio.
  • Classificazione dei Sedimenti: Classificare i sedimenti in base alla loro composizione e al livello di contaminazione, al fine di stabilire le modalità di gestione più appropriate.
  • Pianificazione delle Operazioni di Dragaggio: Fornire dati essenziali per pianificare le operazioni di dragaggio in modo sostenibile e conforme alle normative ambientali.

L'analisi dei sedimenti marini secondo il DM 173/16 segue una metodologia rigorosa che comprende analisi chimiche, fisiche e biologiche. I campioni di sedimenti vengono sottoposti quindi ad una serie di analisi chimiche per determinare la concentrazione di metalli pesanti, idrocarburi, pesticidi e altre sostanze potenzialmente tossiche. Le tecniche analitiche utilizzate includono la spettrometria di massa, la cromatografia e la spettroscopia. Oltre alla composizione chimica, è importante analizzare le caratteristiche fisiche dei sedimenti, come la granulometria, la densità e la capacità di adsorbimento. Questi parametri influenzano il comportamento dei sedimenti durante le operazioni di dragaggio e il loro impatto sull'ambiente. Infine, l'analisi biologica dei sedimenti prevede la valutazione della presenza di organismi bentonici e altri indicatori biologici che possono fornire informazioni sulla qualità ambientale del sito marino. Questa analisi è fondamentale per comprendere l'impatto delle attività di dragaggio sugli ecosistemi marini.

I risultati delle analisi permettono di classificare i sedimenti marini in base al loro livello di contaminazione prevedendo diverse categorie di classificazione in:

  • Sedimenti Puliti: Sedimenti che non presentano concentrazioni di contaminanti superiori ai limiti stabiliti dalla normativa.
  • Sedimenti Moderatamente Contaminati: Sedimenti che presentano concentrazioni di contaminanti superiori ai limiti di fondo ma non sufficientemente elevate da richiedere particolari misure di gestione.
  • Sedimenti Fortemente Contaminati: Sedimenti che presentano concentrazioni di contaminanti tali da richiedere misure di gestione specifiche per prevenire impatti negativi sull'ambiente marino.

Una volta classificati, i sedimenti dragati devono essere gestiti in conformità con le normative ambientali e le linee guida che includono:

  • Ripristino Ambientale: Utilizzo dei sedimenti puliti per il ripristino di habitat marini e costieri, come la ricostruzione di spiagge e dune.
  • Smaltimento in Mare: Smaltimento dei sedimenti in mare aperto, in aree specificamente designate e autorizzate, per i sedimenti che non presentano rischi significativi per l'ambiente.
  • Trattamento e Smaltimento a Terra: Trattamento dei sedimenti fortemente contaminati e smaltimento in discariche controllate o impianti di trattamento specializzati.

Il DM 173/16 prevede inoltre un sistema di monitoraggio e sorveglianza delle attività di dragaggio e della gestione dei sedimenti che include la valutazione della qualità ambientale del sito prima dell'inizio delle operazioni di dragaggio, durante e post dragaggio.

La collaborazione tra enti governativi, istituti di ricerca, e operatori del settore è essenziale per implementare le linee guida del DM 173/16 e assicurare una gestione responsabile e sostenibile delle risorse marine e costiere.

 


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