Plastica riciclata & Alimenti. Il Regolamento EU 1616 per la produzione di packaging sicuro e sostenibile
La plastica ha ancora una forte rilevanza nella produzione dei materiali e anche in quella del packaging alimentare e il tema del suo utilizzo, del suo possibile riuso o riciclo è sempre più attuale considerando anche la crescente consapevolezza dei consumatori verso la tutela della salute e dell’ambiente.
Ridurre l’utilizzo della plastica e andare in direzione di uno sviluppo più sostenibile sono punti cardine del GREEN DEAL e di come si possa operare per una vera e concreta economia circolare.
In effetti la plastica riciclata può offrire nuove opportunità, dalla riduzione dei rifiuti al risparmio di risorse naturali e il suo utilizzo è sempre più diffuso nella produzione di diversi tipi di oggetti dal tessile, all’edilizia, all’arredo, all’automotive e appunto al mondo degli imballaggi.
Come si inserisce l’uso di plastiche riciclata nella produzione di packaging destinato al contatto con alimenti?
Per comprendere il tema è fondamentale approfondire il quadro normativo europeo che si riferisce anzitutto al Regolamento (UE) n. 10/2011 della Commissione del 14 gennaio 2011 che disciplina la sicurezza dei materiali che entrano in contatto con gli alimenti, per garantire che non costituiscano un pericolo per la salute umana. Il regolamento infatti stabilisce il limite di migrazione complessivo per le sostanze e include un elenco di sostanze autorizzate per la produzione di materiali in plastica a contatto con i prodotti alimentari con i relativi limiti specifici di migrazione e/o di contenuto.
Ad affiancarsi a questo è entrato in vigor il Regolamento il 2022/1616 con lo scopo di garantire la sicurezza chimica e microbiologica della plastica riciclata destinata a venire a contatto con gli alimenti, compresi gli imballaggi alimentari.
La plastica riciclata proviene in gran parte dai rifiuti domestici e può essere contaminata in diversi modi. Tutti i tipi di plastica riciclata e le tecnologie di riciclaggio rientrano nel campo di applicazione del regolamento, tra cui il riciclaggio meccanico, il riciclaggio di prodotti da una catena di prodotti chiusa e controllata, l'uso di plastica riciclata dietro una barriera funzionale e forme di riciclaggio chimico. Si applicano nuove norme applicabili alle specifiche tecnologie di riciclaggio e alla valutazione dei processi di riciclaggio.
Di fatto, la nuova norma ha vietato l’immissione sul mercato di materie plastiche riciclate per alimenti che non siano prodotte con adeguate tecnologie di riciclo che rispettino la qualità dei prodotti e dei processi e la decontaminazione di sostanze pericolose.
Il Reg. 1616 stabilisce norme applicabili al processo di fabbricazione della plastica e al contenuto di riciclato per garantire che il processo di decontaminazione porti alla formazione di plastica sicura.
È necessario che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) valuti i processi di riciclaggio per verificare che siano in grado di produrre materie plastiche sicure e che i processi siano quindi autorizzati.
É un regolamento complesso che prende in considerazione vari aspetti tecnici e analitici che le aziende produttrici devono tenere in conto per la lavorazione e l’immissione sul mercato di materiale sicuro e conforme per evitare così le sanzioni previste.
I laboratori del gruppo Lifeanalytics possono supportare tutti coloro che vogliono contribuire alla produzione di manufatti in plastica riciclata rispettando i requisiti di sicurezza e sostenibilità attraverso vari servizi tra testing e consulenza. Dalle prove secondo Reg. 10/2011 e Reg. 1616/2022, alle notifiche necessarie all’EFSA passando dalla valutazione dei fornitori all’analisi delle GMP nella supply chain e alla verifica preliminare e audit dei processi di riciclo e Challenge test.
Per approfondire ed entrare più nel dettaglio sul Regolamento e su alcuni elementi tecnici è possibile scaricare la Pubblicazione "Plastica riciclata per contatto con alimenti" dedicata al tema.
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